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Non essendo stato esaudito nella sua richiesta di essere accolto
nell’Ordine, Gherardo ‘se ne stava tutto il giorno, quando gli era
possibile, nella chiesa dei frati a meditare ciò che poi, nella sua
stupidità, mise in atto’.
Sorgono subito alcuni dubbi.
Come è possibile che un ‘illetterato, idiota e stolto’ possa avere
una vocazione così forte per la meditazione?
E poi un giovane, se davvero ‘di basso rango’, come può permettersi
di stare a volte ‘tutto il giorno’ a meditare?
C’è qui, comunque, evidenziata in Segarelli la convinzione di
poter essere ammesso nell’Ordine dei Minori, dunque di poter
a buon diritto entrare nell’ambito della Chiesa ufficiale, nulla
che faccia presagire la minima deviazione eretica.
Salimbene stesso è qui ancora lontano dal mettere in evidenza la
pericolosità della deviazione che emergerà in seguito, e infatti
è tutto teso a evidenziare soltanto la ‘stupidità’ di Gherardo.
Ma le questioni del grado di cultura e della condizione economica
di Gherardo sono già poste in modo contraddittorio.
…Con uno ‘scemo’ c’era poco da ‘istruire’, e in ogni caso l’Ordine
non ne avrebbe ricavato alcun onore!
Nonostante il rifiuto, Gherardo non fu messo immediatamente
alla porta, ma rimase in convento quell’intera giornata.
Mentre visitava il monastero, fu attratto da un paralume sul
quale erano dipinti i dodici apostoli, con il mantello sulla spalla
e i sandali ai piedi.
Ciò gli fece venire l’idea di seguire in tutto e per tutto i discepoli
di Cristo. Si lasciò crescere la barba e capelli, si mise sulle spalle
un ruvido mantello e ritenne, presentandosi così di rassomigliare
agli apostoli.
Come un secondo Pietro Valdo, egli vendette la casa; raccolse
dei vagabondi e distribuì i soldi ricavati dalla vendita a quei
derelitti, che se li giocarono subito ai dadi.
Mi sembra che fra Salimbene descriva i fatti un po’ troppo
comicamente. Che Segarelli, per aver visto il dipinto con gli
apostoli, fosse portato a seguire la vita, può magari anche esser
stato vero; ma occorre porsi nel contesto dell’epoca: l’ideale
apostolico nel XIII secolo era molto esaltato come comportamento
religioso esemplare; il numero di coloro che in ogni modo
intendevano seguire l’insegnamento del santo di Assisi era
una legione.
Già nel 1215 il Concilio Laterano, per evitare che il popolo fosse
preda della confusione, aveva proibito la formazione di nuovi
ordini mendicanti. Il Segarelli voleva seguire radicalmente
l’insegnamento di Francesco, e non avrebbe chiesto alcuna
eccezione all’Ordine dei frati Minori.
Il loro rifiuto ad accoglierlo non spense il suo fervore apostolico,
anzi lo infiammò ancor di più!