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Una volta ottenuto questo splendido risultato con l’opera di
mascheramento, era giunto il momento di passare allo stadio
della ratifica dell’assassinio.
I rappresentanti dell’esecutivo, da Lyndon Johnson a J. Edgar
Hoover, a Earl Warren e così via, si resero presto conto dei
vantaggi che derivavano dal sostenere la tesi che non era
stato colpo di stato e che la democrazia era al sicuro, che un
solitario individuo scontento aveva ucciso il presidente con
un gesto assurdo e fortuito.
E molto presto compresero anche il messaggio di coloro che
avevano architettato l’assassinio, un’energica sollecitazione a
tornare alla Guerra Fredda degli anni pre-Kennediani.
I padroni delle armi e dell’acciaio ne erano entusiasti.
Non vi è nessuna prova che Jhonson, Hoover, Warren o Allen
Dulles siano venuti a conoscenza in anticipo del piano dell’
assassinio o che vi fossero coinvolti, ma non esiterei a definire
questi uomini successivamente dei complici.
Appena gli elementi della comunità dell’intelligence, che
non avevano partecipato al piano, si resero conto che si era
verificato un colpo di stato, si affrettarono a sostenere la versione
ufficiale. Spinti in alcuni casi da una pura e semplice necessità
di autodifesa e in altri casi dalla convinzione che Kennedy
avesse firmato la sua condanna a morte, compromettendosi
troppo con i sovietici, gli esponenti del governo, dai rappresentanti
politici eletti fino ai capi dei dipartimenti e delle agenzie, si
allinearono, aggiungendo le loro voci al coro in crescendo che
intonava la grande menzogna.
E’ in questo modo che vanno tutti i colpi di stato vincenti.
Agli inizi del XVII secolo, il poeta inglese Sir John Harrington
così lo descrisse in due righe:
Il tradimento non ha mai successo: Per quale ragione?
Perché se ha successo, nessuno osa chiamarlo tradimento.
L’inizio del processo della ratifica formale avvenne quando il
Congresso permise al presidente Lyndon Jhonson, l’erede del
potere, di incaricare la commissione Warren, comprendente l’
ex direttore della CIA, Dulles, di indagare sull’assassinio.
Il rapporto della commissione, sfruttando il prestigio e la
credibilità del suo eminente e unanimamente stimato presidente,
mise il timbro ufficiale di approvazione del governo ad
affrontare il coinvolgimento della CIA nella fase precedente
l’assassinio e la partecipazione delle altre agenzie al lavoro
di copertura, una ratifica del genere dovette apparire il modo
più facile per cavarsela.
In seguito, per un periodo di molti anni, i funzionari del
governo federale fecero del loro meglio per puntellare questo
edificio cadente sottoposto alle critiche più feroci e finirono
per ottenere il risultato che nessuno ormai credeva alla
teoria dell’assassinio solitario.
I presidenti e i ministri della Giustizia che si succedettero,
tutti con grandi risorse dell’FBI e con gli apparati alle dipend-
enze del governo a loro disposizione, non fecero nessuno
sforzo per raggiungere la verità su questo caso d’assassinio
chiaramente irrisolto.
Al contrario, quando feci il tentativo di svolgere una vera e
propria inchiesta, i funzionari governativi cercarono di impedire
l’emergere della verità. Non ottenni collaborazione alcuna
quando cercai di citare in giudizio dei testi chiave come Allen
Dulles. Scoprii che documenti federali fondamentali erano stati
distrutti.
Alla copertura e alla ratifica dell’assassinio ha contribuito anche
l’opera di disinformazione realizzata tramite il sistema dei
media. E’ l’ultimo ingrediente necessario al successo di un
colpo di stato, ed è una delle specialità della CIA.
Per molti anni l’Agenzia ha avuto segratamente nel suo libro
paga dei noti giornalisti che lavoravano per i principali organi
d’informazione, ma che di fatto facevano della propaganda
a uso e consumo del popolo americano.
Si giunse inoltre a sovvenzionare la pubblicazione di più di
mille libri. Come ha affermato Richard Barnet, codirettore dell’
Institute forPolicyStudies:
La base su cui opera il sottobosco dell’intelligence è l’inganno.
Il suo scopo è di creare una realtà artificiosa, di fare in modo che
le cose appaiono diverse da come sono, per riuscire a manipolare
e a sovvertire le situazioni.
Più di duecento agenti….in circolazione si atteggiano a uomini
d’affari. La CIA ha ammesso di avere avuto più di trenta giornalisti
sui propri libri paga dopo la seconda guerra mondiale.
Società, enti, biblioteche…e altre agenzie di facciata, false fondazioni,
organizzazioni studentesche, organizzazioni ecclesiali e così
via, fanno parte di quel mondo a doppio fondo che ha finito
per confondere il popolo americano e contribuire successivamente
alla cancellazione della verità storica.
Per ben venticinque anni il popolo americano (e non solo) è
stato bombardato da un’azione di propaganda che puntava
il dito su tutta una varietà di irrilevanti ‘falsi sponsor’ indicati
come presunti istigatori dell’assassinio di Kennedy.
Nel frattempo un interminabile flusso di nuove versioni gionali-
stiche, di articoli, di ‘inchieste’ televisive, di servizi speciali
di settimanali e di libri, rafforzarono continuamente quest’
opera di continuo disorientamento e continuano a volgere
l’attenzione dell’opinione pubblica nella direzione sbagliata.
(J. Garrison, JFK)