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L’inquisitore di Stato:
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– Perché illudersi?…. Morirò. L’odio mi soffocherà.
Ascolta: ogni notte, dopo aver passato l’intera giornata
inginocchiato nelle chiese davanti ai sepolcri galilei,
torno a casa stanco, sfinito, e mi butto sul letto. Singhioz-
zando, mordo i cuscini per non gridare di dolore e di
rabbia. Oh! tu ancora non sai, Arsinoe, che cosa sia l’orro-
re e il il sudiciume di questi galilei fra i quali agonizzo
da vent’anni, senza poter morire! perché vedi, Arsinoe,
noi cristiani abbiamo la vitalità dei serpenti: anche se ci
spezzano in due, i due tronconi si ricongiungono! Ho
invano cercato un conforto nella sapienza dei saggi e
dei teurghi. Non sono riuscito a diventare né saggio
né virtuoso.
Sono soltanto un perfido, e vorrei esserlo ancora di più,
forte, terribile, come il diavolo in persona, mio unico e
vero fratello! Ma perché, perché non posso dimenticare
che al mondo esiste un’altra cosa: la bellezza?
Perché ti ho conosciuta?
(D. Merezkovskij, Giuliano l’Apostata)