DANTE L’ERETICO (2)

Precedente capitolo:

dante-l-eretico.html

Prosegue in:

dante-e-cecco.html

Foto del blog:

dante.html 

e-cecco.html

viaggi, dialoghi, eresie, …e rime:

imieilibri.myblog.it

blog:

i-miei-blog.html

il mio ultimo libro …..

 

dante l'eretico

frammenti-in-rima.html




 

628175245.jpg







Il cavaliere Ranieri del già messere Zaccaria da Orvieto, vicario

del re Roberto di Napoli in Firenze, riconfermò la condanna di

Dante del 10 marzo 1302 con una nuova sentenza nell’ottobre

del 1315.

L’abate Mehus attesta di aver veduto pur confermato l’esilio di

Dante nelle riformazioni fatte nel 1317 da un Hubaldo d’Agu-

glione giurista.

Forse il re Roberto volle novellamente dannato l’Alighieri perché

risapesse essere stato da lui chiamato re da sermone, o più vera-

mente perché il poeta soldato gli fosse formidabile nemico nella

battaglia sulla Nievole, nella quale perirono Pietro d’Angiò, Carlo

di Taranto e i principi dei guelfi.

Oderisi, parlando a Dante di Provenzano Salvani, dicca:


E lì, per trar l’amico suo di pena

Che sostenea nella prigion di Carlo,

Si condusse a tremar per ogni vena.


Significava così lo stato d’uomo gentile stretto da crudele neces-

sità a mendicare.

Indi gli soggiungea:


– So che parlo oscuramente: ma passerà poco tempo che i tuoi cittadini,

privandoti di tutti i tuoi averi ed esiliandoti dalla patria, ti obbligheranno

a tremare per accattarti del pane; onde, dall’esperienza ammaestrato,

capirai che significhino questi termini.


– E già a tale era Dante ridotto mentre scrivea queste cose, e proba-

bilmente le scrivea scorsi due lustri dall’epoca del suo esilio.

Prima di varcare il Tagliamento, Dante abitò nella marca a Foro

Giulio contigua. Caduto Dante nello sfavore di Cane, si volse a

Gherardo da Camino signore di Trevigi, indi si trasferì a Udine e

vi passò l’intero anno 1317. Ma perché nel 1318 dall’Adige al Ta-

gliamento crudelissima ardeva la guerra, essendosi nel dicembre

eletto Cane della Scala a capitano della lega ghibellina, si trasferì

a Gubbio, fedele municipio dei Romani nei vecchi tempi, e nei

mezzani rinomata repubblica.

Aveva egli contratta grande amicizia in Arezzo con Bosone Rafael-

li di Gubbio allorché, questi, cacciato dalla patria dall’armi del car-

dinale Napoleone degli Orsini con Federico da Montefeltro e con

molti ghibellini, riparar dovette all’asilo aperto alla sua fazione in

quella città.

Dante in Gubbio fu accolto dall’amico prima nell’abitazione posta

nel quartiere di Sant’Andrea ed indi nel castello di Colmollaro, si-

tuato nel contado gubbino sopra il fiume Saonda, lungi sei miglia

in circa dalla città. Questo Bosone de’ Rafaelli era figlio di Bosone

di Guido d’Alberigo, nato era circa il 1280 e visse lunghi anni dopo

la morte di Dante.

Avendo Bosone affidata a lui l’educazione de’ suoi figlioli, uno di

questi, chiamato Bosone Ungaro Rafaelli e per abbaglio d’amanu-

ensi scritto pur Caffarelli, diedesi sotto la sua istruzione allo studio

della lingua greca, e Dante se ne rallegrò col genitore per via d’un

sonetto.

Messer Bosone pianse poi la morte di Dante poeticamente ed il-

lustrò in varie guise il poema sacro.

Credesi di Bosone Novello di lui figlio un capitolo in terza rima

che contiene un epitome del poema di Dante e che trovasi unito

all’altro capitolo attribuito a Iacopo figliolo di Dante.

Bosone Novetto nel 1337 fu creato senatore in Roma, in compagnia

di Giacomo di Cante de’ Gabrielli, parimente di Gubbio. Così vider-

si sedere sulla stessa panea in Campidoglio il figlio di quello che

avea esiliato il poeta e il figlio di quello che avealo pietosamente

accolto ed alimentato.

Sebastiano da Gubbio, nella sua opera intitolata ‘Teleutelogio’, lib. III,

cap 3, così a Bosone Ungaro scrivea:


Dantem Alagherii, vestri temporis poetam florentium civem,

tuae a teneris annis adolescentiae praeceptorem.






dante_alighieri_1265_1321_fre_hi.jpg

 

DANTE L’ERETICO (2)ultima modifica: 2012-07-11T20:30:00+02:00da giuliano106
Reposta per primo quest’articolo