LA BALLATA DEGLI IMPICCATI

Precedente capitolo:

 il-cane.html

Prosegue in:

dialoghiconpietroautier2.blogspot.com 

Foto del blog:

la-ballata-degli-impiccati.html

Libri, appunti, …dialoghi…

imieilibri.myblog.it

Un sito…

www.giulianolazzari.com

 

 

 

pendus.jpg

 

 

…..Un primo eretico…..

 


Fratelli umani che con noi vivete

non mostrate i cuori duri contro di noi,

se avrete pietà di noi miseri,

Dio avrà più misericordia di voi.

Ci vedete qui appesi, cinque, sei:

quanto alla nostra carne troppo nutrita

ella è divorata e imputridita,

e noi, le ossa, siamo cenere e polvere.

Del nostro male nessuno voglia ridere,

ma pregate Dio che ci voglia assolvere.

Se vi chiamiamo fratelli, non dovete

averne a male, benché ci abbia ucciso

la Giustizia…tuttavia voi sapete

non tutti gli uomini hanno la testa a posto.

Scusateci, che noi siamo trapassati,

davanti al figlio della Vergine Maria,

che la sua Grazia non si estingua per noi,

e ci preservi dalle folgori dell’Inferno.

Noi siamo morti, nessuno ci sbeffeggi,

ma Dio supplicate che ci voglia assolvere.

La pioggia ci ha lavato e pulito

e il sole disseccato e annerito.

Le gazze, i corvi ci hanno scavato gli occhi

e strappato barba e sopraccigli.

Non stiam fermi mai, neppure un attimo:

di qui, di là il vento ci porta

a suo piacere senza requie ci trasporta,

ridotti peggio di un niente dagli uccelli.

Non siete dentro la nostra confraternita,

ma pregate Dio che ci voglia assolvere.

Principe Gesù, che su tutti hai maestria

non permettere che l’Inferno ci abbia in suo potere:

ché con lui non abbiamo nulla in comune!

Umani, non c’è proprio nulla da giocare,

m pregate Dio che ci voglia assolvere.

(Francois Villon, Ballata degli impiccati)


 

impiccati.jpg

 


…..Un secondo eretico….

 


Tutti morimmo a stento

ingoiando l’ultima voce

tirando calci al vento

vedemmo sfumare la luce.

 

L’urlo travolse il sole

l’aria divenne stretta

cristalli di parole

l’ultima bestemmia detta.

 

Prima che fosse finita

ricordammo a chi vive ancora

che il prezzo fu la vita

per il male fatto in un’ora.

 

Poi scivolammo nel gelo

di una morte senza abbandono

recitando l’antico credo

di chi muore senza perdono.

 

Chi derise la nostra sconfitta

e l’estrema vergogna ed il modo

soffocato da identica stretta

impari a riconoscere il nodo.

 

Chi la terra ci sparse sull’ossa

e riprese tranquillo il cammino

giunga anch’egli stravolta alla fossa

con la nebbia del primo mattino.

 

La donna che cercò in un sorriso

il disagio di darci memoria

ritrovi ogni notte sul viso

un insulto del tempo e una scoria.

 

Coltiviamo per tutti un rancore

che ha l’odore del sangue rappreso

ciò che allora chiamammo dolore

è soltanto un discorso sospeso.

(Fabrizio De André, La Ballata degli Impiccati)



 

 

 

Франсуа-Вийон.jpg

 

LA BALLATA DEGLI IMPICCATIultima modifica: 2012-07-12T20:30:00+02:00da giuliano106
Reposta per primo quest’articolo