1841

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Mercoledì 17 novembre.

Svegliato nella casa mia e di Patty a Northborough pieno di paura

anche se non capisco perché o di cosa – la chiamo casa mia ma non

la sento tale & non credo la si possa definire così – mattino scritto

lettera signor Reid ad Alloa & chiesto di prestarmi alcuni dei suoi

Giornali scozzesi Anni che non leggo un Quotidiano mi farebbero

 

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piacere racconti interessanti o Novità letterarie ma non so se avrà

compiacenza di mandermeli….Ricordo la domenica di luglio quando

mi hanno liberato dalla prigionia un po’ per camminare nella foresta

di Epping dove ho incontrato gente che viaggiava che secondo me

erano Zingari come quello con cui avevo vissuto da giovane ma

questi erano di un altro tipo e indossavano pellicce puzzolenti &

pelle di vacca con i capelli lunghi e pitture barbare sui visi – se ci

penso adesso sembra strano ma in quel momento non lo sembrava

 

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mi piaceva stare con queste persone strane & mi confidarono che 

avevano derubato una donna che viaggiava con loro e l’avevano

ammazzata e l’avevano sepolta in una Tomba in mezzo agli alberi –

mi avevano detto che lei aveva un piede malato & mi hanno guardato

in modo strano dopo aver detto queste parole tanto che io ebbi

paura ma non saprei dire per quale ragione – dopo un po’ mi

indicarono uno smunto ragazzo idiota che se ne stava ai margini

del loro accampamento dove altri zingari ragazzini gli tiravano le

pietre con cattiveria Lui piangeva e gemeva ogni volta che lo 

colpivano in viso & loro mi dissero che quello era il figlio scemo 

di quella che avevano messo da poco sotto terra che non sapeva stare

da solo o fare i lavori & così era stato scacciato dalla tribù ora che

non aveva una madre che si prendesse cura di lui Sentii male al

 

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cuore per il ragazzo ma poco dopo lo persi di vista tra le grandi

querce & da quel momento nessuno ne parlò più secondo il codice

brutale seguito da queste persone anche se ammetto che nelle nostre

città siamo meno cattivi né meno desiderosi di rendere emarginati i

nostri simili Uno degli Zingari mi prese in simpatia e si offrì di 

aiutarmi a fuggire dal manicomio e di nascondermi lì nel loro campo

Questa mi sembrò una buona idea così accettai ma gli dissi anche

che pur non avendo denaro gli avrei dato cinquanta sterline se mi

avesse aiutato a scappare prima del sabato successivo al che lui

subito accettò – non sono completamente sicuro di cosa avvenne

dopo – a volte mi sembra di ricordare che incontrai gli Zingari sempre

solo quella domenica pomeriggio invece altre volte ricordo che 

passò una settimana intera e poi il venerdì tornai e vidi che il mio

nuovo amico non era più tanto convinto di mettere in pratica il 

nostro piano così io non ne parlai affatto & tornai ancora due giorni

più tardi ma il campo era scomparso e se n’erano tutti andati – se

queste cose siano successe nel corso di una settimana o di un solo 

pomeriggio non so dire ma ad ogni modo era ancora domenica 

quando mi trovai ancora tra i salici che c’era solo un cerchio bruciato

& annerito a ricordarmi che i miei amici zingari erano stati lì e un

cappello da pecoraio di feltro e un berretto di paglia del tipo che

chiamano a zucchetto – mi sono messo il cappello in tasca pensando 

che poteva tornare utile in un altra occasione come con il favore di 

Dio è poi successo L’ora è tarda & sono stanco di tutto questo scrivere

– Patty di certo ormai dorme e se mettendomi a letto non la disturbo

non litigheremo Lei è buona con me nonostante la sua lingua insolente 

però quando giaccio accanto a lei vorrei che al posto suo ci fosse Mary-

Clare che una volta era MaryJoyce sono uno sciocco & allora a letto.

(A. Moore, Il pallido contorno del sole sul muro)





 

 

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1841ultima modifica: 2012-06-07T00:00:00+02:00da giuliano106
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