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L’ultimo orrendo et acerbo eretico libro et non solo
Sito et lochi orrenti et diabolici
….. Ma si sa, questi versi scialbi e incolori hanno più importanza
di documento che di poesia, anche perché di poesia Fazio non se
ne intendeva molto.
Ed eccoci a un altro poeta toscano, il Pulci, che può cantare le ric-
chezze negromantiche del lago per averlo visitato personalmente.
Il suo sentimento verso le arti occulte qui oscilla fra il ‘bel gioco’
e l’appassionata curiosità, più volte peccaminosamwente soddis-
fatta.
Egli nel suo ‘Morgante maggiore’, discorrendo in generale sulla
licealità e sul potere della magia e degli incantesimi, a un certo
punto esclama:
Così vo discoprendo a poco a poco
Ch’io sono stato al Monte di Sibilla,
Che mi pareva alcun tempo un bel gioco;
ancor resta nel cor qualche scintilla
Di riveder le tanto incantate acque,
Dove già l’ascolan Cecco mi piacque.
E Moco e Scarbo e Marmores allora
E l’osso biforcato che si schiuse
Cercavo, come fa chi s’innamora;
Questo era il mio Parnaso e le mie Muse;
E dicone mia colpa e so che ancora
Convien che al gran Minos io me ne scuse,
E ricognosca il ver con gli altri erranti,
Piromanti, idromanti e geomanti
(c. XXIV, stanze 112-13)
E’ chiaro che il Pulci cercava i segreti della magia studiando
l’ ‘Acerba’ di Cecco d’Ascoli, perché i nomi Moco, Scarbo e
Marmores sono quelli misteriosi degli indovini, ricordati
appunto dal poeta ascolano, insieme con ‘l’osso biforcato’,
che è l’osso pettorale del gallo.
Il Pulci dovette avere una bella ‘cotta’ per la magia, se fece
con essa ‘come fa chi s’innamora’.
La sicurezza del linguaggio negromantico lo conferma, specie
in quell’ultimo verso disteso a galoppo di focoso puledro:
Piromanti, idromanti e geomanti…..
Tutta gente diabolica, protesa a prevedere futuro dal guizzo
delle fiamme e dalle code delle meteore ignee e delle stelle,
e con loro in grotte scure a rimeggiare e …cercare: studiare il
comportamento bizzarro delle acque o da segni cabalistici sul
terreno……protesi nel proprio primo e primordiale ….sé…..
(G. Santarelli, Le Leggende dei Monti Sibillini)