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….Quel nome lo portava da cinque anni e cioè da quando s’era fatto
cristiano a Malacca.
Il capitano della fortezza era a quel tempo Francesco de Saa, ed essendo
egli stato padrino al battesimo gli aveva imposto quel nome e l’aveva
anche sposato con una meticcia orfana, che era una donna assai per
bene e figlia di un portoghese di buon casato, al fine di aiutarlo ad
accostumarsi a quel paese.
Nell’anno 1534, mentre andava in Cina con una grossa giunca, sulla
quale trasportava anche sua moglie e venti fra i più nobili e ricchi
portoghesi della fortezza, giunto all’isola di Pullo Catan, si fermò
per rifornirsi d’acqua, con l’intenzione di proseguire poi per il
porto di Chincheo. Ivi erano da due giorni, allorché essendo l’
equipaggio tutto suo e cinese come lui, una notte ordinò loro
di sollevarsi: vennero così uccisi a coltellate tutti i portoghesi e
i loro figli mentre stavano dormendo e nessuno che fosse cristiano
venne lasciato in vita.
Ordinò quindi alla moglie da farsi pagana e di adorare un idolo
custodito in uno scrigno da uno dei suoi uomini, divisando di
darla in moglie a quest’ultimo, una volta che fosse libera dalla
legge cristiana.
In cambio avrebbe avuto una sorella di quest’uomo che viaggiava
sulla stessa nave, e che era pagana e cinese come lui. Ma poiché
non volle adorare l’idolo né acconsentire a tutto ciò che egli chiedeva,
quel cane le diede una sciabolata in testa facendole schizzare fuori
il cervello.
Partitosi da quel luogo s’era recato a Liampo per far commercio e,
temendo di ritornare a Platane a causa dei portoghesi che colà si
trovavano, se ne andò a svernare in Siam.
Tornato l’anno seguente a Chincheo, s’era impadronito d’una piccola
giunca che proveniva dalla Sonda, uccidendo tutti i dieci portoghesi
che l’occupavano. E poiché era già corsa voce su tutta la costa del
male che ci aveva arrecato, temendo d’imbattersi nelle nostre forze,
se n’era venuto in questa insenatura della Cocincia, per vendere la
sua merce come mercante e per assalire le navi come corsaro, ogni
qualvolta gli si presentasse un’occasione propizia.
Già da tre anni aveva scelto quel fiume per le sue scorrerie, poiché
vi si sentiva al sicuro da noi, dacché le nostre navi non erano solite
far commercio nei porti di quell’insenatura e dell’isola di Hainan.
(Fernao Mendes Pinto, Peregrinacao)