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XXVIII. Quando giunse a San Romeo, disse, veggendo alcuno degli
fedeli:
‘I, tene quod habes’ (Va e conserva ciò che hai).
Et oltre andando, dicea:
io muoio per la verità.
XXIX. Quando giunse a Santa Croce, presso alla porta de’ frati, gli
fu mostrato santo Francesco; quegli alzò gli occhi al cielo, dicendo:
santo Francesco, padre mio, priega Cristo per me.
Poi si rivuolse a’ frati che erano in su le scalee, dicendo con voce
alta:
la regola di santo Francesco, la quale voi avete giurata, è stata
condannata! e così mandate voi coloro che la vogliono osservare?
E queste parole replicò tanto quanto bastarono a gli frati, de’
quali alquanti si ristrignevano nelle spalle, e alquanti si ponevano
la cappa al viso.
XXX. E vòlto il canto, e andando verso la porta alla Giustizia, gli
fu data molta briga da molti i quali dicevano:
niega, niega, non non volere morire.
Ed egli rispondeva:
Cristo morì per noi.
E alcuni dicevano:
oh! tu non se’ Cristo, e non ài a morire per noi, tu!
Ed e’ rispondeva:
e io voglio morire per lui.
E dicendo eglino:
o tu non se’ tra pagani!
E esso diceva:
io voglio morire per la verità.
E dicendo eglino:
poniamo che cotesta sia la verità, tu non debbi morire perciò.
Ed e’ rispuondea:
per la verità morì santo Pietro, e a santo Pagolo fu tagliato il capo.
Et uno infra gli altri l’andava molto molestando, e dicea:
tu muori disperato.
E que’ disse:
io non mi uccido, ma e m’uccidono costoro.
E que’ disse:
perché tu vuogli tu stesso.
E rispondendo disse:
per non dire contro alla verità.
E quegli disse:
oh! negò santo Pietro!
Ed e’ rispuose:
e se ne penté.
Poi dicendo colui:
or bene, tu lo poterai fare anche tu, però che se santo Pietro fosse qui,
e’ negherebbe.
E Michele rispuose:
non farebbe, e se lo facesse, farebbe male.
Ancora gli disse uno:
che non fai quello ch’à fatto il compagno tuo?
E que’ disse:
Iddio gli dia grazia, che non si disperi.
Ancora gli disse:
frate F. e frate G. non vorrebbero che tu morisse per questo, e se
ci fossono qua, e’ negherebbero; perché vuogli fare più di loro?
E que’ rispuose:
non farebbono; ma se lo facessono, farebbono male.
E allegandogli colui la Scrittura e dicendogli:
Cristo fuggì la morte assai volte, e molti altri santi;
quegli gli alzò gli occhi a dosso, e guatandolo disse:
tu se’ obrigato anche tu, et arai a rendere ragione di coteste parole
che ài dette.
XXXI. Et al Prato alla Giustizia, cioè presso alla porta, gli era
detto: non puoi tu fare quello che fece il maggiore vostro, frate
F. da Camerino, che negò egli?
Michele dicendogli:
non negò;
e quegli pur riprovandolo, uno fedele disse:
non negò, ma lasciate dire costoro, e state forte….
(Fra Michele Minorita)