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Senza dubbio l’asimmetria molecolare non rivela nulla sull’
origine del mondo, sulla fonte primaria delle manifestazio-
ni della vita.
Se si considerano fondate le ipotesi di Pasteur, essa ci fa risa-
lire un po’ più su in quella catena delle operazioni della natu-
ra, ci svela questa complessità orientata alla perfezione, questa
organizzazione dove i processi logici, il gioco razionale degli
elementi avversi non è mai sostituito dal miracolo, da queste
ellissi che dovrebbero essere proprie del divino.
Si può pensare, è vero, che questo ordine rigoroso dove tutto
scaturisce ineluttabilmente da ciò che lo precede o che a lui
è connesso, in un’immagine di equilibrio, armonioso, è giusta-
mente il segno della potenza intelligente che governa l’universo
e che avendo creato, dato il via alla ‘forza delle cose’ non deve
più intervenire nel loro svolgimento.
Che tutto quello che oggi è spiegabile lo sia senza dover invo-
care l’azione di un Essere supremo, non prova evidentemente
che Esso non esiste, potendosi invece situare a monte delle
nostre scienze. Esisterà sempre questo al-di-là della conoscenza
umana, questo infinito che disarma la ragione e dove può trova-
re ospitalità qualsiasi principio nato della nostra immaginazione,
dalle nostre necessità.
Collegando, in modo ancora più stretto di quanto non sia stato
fatto fino ad ora, la nostra natura terrestre e l’uomo all’universo,
vedendo l’influenza delle forze cosmiche in seno alla cellula vi-
vente, Pasteur non ci autorizza a pensare che ciò che noi chiamia-
mo la nostra anima potrebbe essere solo una particella, appena e
in modo molto provvisorio, differenziata da un’irradiazione ge-
nerale?
Quando in sostanza scrive nei suoi appunti:
E’ un caso che il movimento asimmetrico della luce solare abbia
la stessa direzione che prendono gli atomi di carbone e di ossi-
geno, nell’attimo in cui entrano nelle molecole?
Non può non avere la tentazione di chiedersi, se espressioni ‘es-
seri di luce’ o ‘figli della luce’, usate dai teologi cristiani per desi-
gnare gli uomini abitati dalla fede e sicuri della salvezza, non
debbano d’ora in poi avere un’eccezione concreta. (forse il dibat-
tito è ancora aperto….)
(P. Gascar, La strada di Pasteur)