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Libri, appunti, dialoghi, frammenti…
Calcolavo che avrebbero visto le foto e avrebbero capito che
non c’era nulla di terribile.
E allora sarebbe stato possibile riprenderli per bene.
I geologi avevano stampato separatamente le foto dei morti
isolandole con molta cura dal negativo: Natal’ja, Dmitrij e Sa-
vin.
Mostrai le foto una dietro l’altra. E vidi una grande costerna-
zione sui volti di Agaf’ja e del vecchio – non sapevano come
reagire.
Da un lato vedevo i volti di persone a loro care e vicine, dal-
l’altro la faccenda era contraria a Dio: un volto umano sulla
carta.
Intuii che questo dono non era servito a darmi via libera nelle
riprese fotografiche.
Riposi tutto accuratamente nel pacchetto:
– Sono vostre. Fatene quello che volete.
L’indomani vidi il pacchetto riposto nella scorza.
E dove?
Sempre nei tronchi sotto la tettoia.
Ed ecco il ‘Salterio’ tutto gualcito inviatomi da una qualche vec-
chietta con la richiesta di farlo avere ‘ai Lykov, loro proprie mani’;
il vecchio e Agaf’ja se lo portarono subito nella capanna e lo lesse-
ro per un’ora intera al lume di candela confrontandolo col loro
salterio ‘veramente cristiano’, per poi concludere che il libro era
‘deformato dal nikonianesimo’.
– Vedo che il nikonianesimo si è molto diffuso,
notò filosoficamente Karp Osipovic durante una tranquilla con-
versazione….
Ci rendevamo conto che anche io, Erofej e Nikolaj Nikolaevic, il
‘capo delle foreste’ loro presentato, i geologi, gli elicotteristi, tutti
quelli che conoscevano venivano da loro posti nei ranghi e nel
dogma dei….nikoniani….
(V. Peskov, Eremiti nella taiga)