IL DOGMA (…una Epistola) (2)

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il dogma 2

 

 

 

 

 

 

 

…..Io e pochi miei discepoli, che erano venuti con me, rischiammo

di venir lapidati il giorno del nostro arrivo; essi infatti sostenevano

che io predicavo ed avevo sostenuto per iscritto l’esistenza di tre …

dei, come essi stessi erano persuasi.

Ma, appena arrivato in città, mi recai dal legato e gli consegnai la

mia opera perché la esaminasse e la giudicassero; mi dichiarai pronto

a correggermi e a espiare se avevo sostenuto qualcosa di contrario

alla fede cattolica.

Egli subito mi ordinò di consegnare la mia opera all’arcivescovo e

ai miei rivali perché mi giudicassero proprio i miei accusatori, sic-

ché si avverava contro di me il detto:

‘E i nostri nemici sono i nostri giudici’.

Quelli girarono e rigirarono tra le mani la mia opera ma non trova-

rono nulla che potessero portare durante l’udienza come prova con-

tro di me e dovettero rimandare alla fine del concilio la tanto ago-

gnata condanna del mio libro.

Ma io, ogni giorno, prima che il concilio si riunisse, discutevo pub-

blicamente tutto ciò che avevo scritto e tutti coloro che mi ascoltava-

no lodavano con grande ammirazione sia la chiarezza sia l’acume

del mio discorso.

Quando il popolo e il clero se ne accorsero, cominciarono a dire

tra loro.

‘Ecco, ora si mette a parlare in pubblico e nessuno trova niente da 

dire contro di lui. Ormai siamo alla fine del concilio che è stato

convocato, come abbiamo sentito dire, soprattutto contro di lui.

Forse che i giudici si sono accorti che sono essi a sbagliare piut-

tosto che lui?’.

Perciò i miei rivali erano ogni giorno più arrabbiati.

(Abelardo, Epistola I)

 

 

 

 

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IL DOGMA (…una Epistola) (2)ultima modifica: 2012-03-24T15:00:00+01:00da giuliano106
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