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“Ascolteremo ora un rapporto del nostro stimato Kudd,
il Reverendo Tom Harrison, che è appena tornato da un
viaggio d’affari a Washington”.
(…..) Ogni Klansman dovrà scrivere ai Senatori del Con-
gresso e ai membri dello stesso, chiedendo di boicottare e
di respingere tutte le proposte di legge sui cosiddetti dirit-
ti civili che i comunisti o altri pacifisti, uomini di cultura,
scrittori…, possono inventare, come quella sul pieno im-
piego o quella contro il linciaggio.
(……) “Al cospetto di Dio non è peccato uccidere un negro
perché i negri sono soltanto dei cani”, declamò piamente
il Kudd dal suo altare.
“Voglio qui ringraziare”, concluse un altro “il comandan-
te dei vigili urbani, e lo sceriffo della contea, per il lavoro
svolto, ed inoltre per avermi assegnato al turno di giorno
permettendomi di dedicare le mie notti alle spedizioni del
Klan”.
“Passiamo ora ai reclami”, riprese il Mago.
Seguì un autentico boato mentre parecchi Klansmen si
alzavano per chiedere la parola.
“Calma, ragazzi!”, disse il Mago.
“Parla tu…e che tutti abbiano un cellulare per comuni-
care con il Mago Imperiale”.
“Guarda cosa mi ha fatto uno schifosissimo cane negro!”,
disse.
“Mi ha tagliato il pollice, e ha sporcato il mio cortile,
….ecco cosa mi ha fatto!”.
“Conosciamo già nome e indirizzo, grande fratello Titano
ha consultato il camerata Acciaio di fuoco”, intervenne
Falco Notturno “e andremo presto a sistemarlo”.
“Avanti il prossimo!”, riprese il Mago con un ennesimo colpo
di martello.
“Che ne è stato di quel negro che all’Hotel Henry Grady si
è comportato nel modo che vi ho detto la settimana scorsa?”,
domandò un Klansman.
“Abbiamo esaminato attentamente la questione e abbiamo
deciso che la cosa migliore era di chiedere a un nostro Fra-
tello vice-sceriffo di condannarlo a due anni di lavori forza-
ti”.
“Ho anch’io qualcosa da dire”, intervenne un altro.
“Mi è stato detto che una famiglia di negri, e uno sporco
frocio bianco che li aiuta, è andata ad abitare in una casa
per bianchi di fronte alla nostra scuola ariana, al 300 di
Pulliam Street”.
Subito il Mago si alzò in piedi.
“Nash”, ordinò, “prendi con te altri tre poliziotti e andate
subito in quella casa a vedere cosa succede. Poi tornate qui
a riferire”.
Anche quest’ordine fu eseguito subito.
“Sono il Gran Titano Krupp”, intervenne un uomo prenden-
do la parola “e voglio affrontare un problema piuttosto grave.
I miei bambini tornati a casa da scuola, mi hanno detto che un
maestro gli insegna a essere tolleranti con i negri, ed altra gen-
taglia del genere. Noi sappiamo che abita anche davanti alla
scuola, quello schifoso, lurido…bastardo. Scrive e insegna
questa cacate……
Per di più qualche giorno fa, contrariamente i precetti del
nostro sacro Korano, a parlato male del Klan, ha scritto
delle cose strane (beve un sorso di birra).
Secondo me maestri del genere costituiscono una seria minac-
cia alla supremazia del Grande dragone della razza bianca”.
“E’ vero” rispose il Mago.
“Fratello Kligrapp… e anche te, Krupp, preparate un editto
per tutte le Kaverne, pronti i telefoni…. Bisogna che i Klansmen
educhino i propri figli a raccontare come si comportano i loro
insegnanti. I nomi di questi maestri devono essere riferiti a
me per gli opportuni provvedimenti. Il Klan ha molti amici
nelle direzioni scolastiche….”.
“Sono il Klansman Silvi Wallace, presidente del comitato edili-
zio del Klan”, disse un altro del pubblico.
“Voglio dirvi che un figlio di puttana che non nomino, è anda-
to giù al Sud, per pubblicare un libro, parla del nostro Korano,
capite già abbiamo troppi affari lì, ci manca anche questo luri-
do cane bastardo, lurido figlio di una pazza….”
(S. Kennedy, Sono stato nel KKK)