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Nel 1938, le intercettazioni e decifrazioni da parte dei polacchi
avevano raggiunto un livello record; ma all’inizio del 39, i nuovi
scambiatori e i cavetti in più ridussero drasticamente la raccolta
di ‘intelligence’.
Rejewski, che negli anni precedenti aveva fatto compiere enormi
progressi alla crittoanalisi, era disorientato.
Aveva dimostrato che ‘Enigma’ non era inviolabile, ma senza ri-
sorse necessarie a controllare tutte le combinazioni degli scam-
biatori non poteva scoprire la chiave giornaliera.
Per questo le decifrazioni avevano subito una battuta d’arresto.
In circostanze così disperate, è probabile che Langer avrebbe fi-
nito col tirar fuori dal cassetto i cifrari di Schmidt – se li avesse
avuti.
Poco prima della distribuzione dei nuovi scambiatori, Asche
aveva interrotto i contatti con Rex. Per sette anni aveva fornito
cifrari che le innovazioni di Rejewski rendevano superflui; ora
che i polacchi ne avevano un disperato bisogno, egli cessava
le forniture.
La ritrovata inviolabilità del sistema di cifratura tedesco fu un
duro colpo per i polacchi, perché ‘Enigma’ era ben più di un
mezzo di comunicazione: era uno dei capisaldi della strategia
hitleriana della ‘guerra lampo’.
L’essenza di tale strategia consisteva in una serie di attacchi
massicci e perfettamente coordinati fra divisioni corrazzate,
reparti di fanteria e artiglieria. Inoltre, le forze di terra si va-
levano dell’appoggio dell’aviazione, i famigerati bombardie-
ri Stukas. In tale contesto, il ruolo cruciale della comunicazio-
ne e della loro sicurezza si comprende facilmente.
Lo spirito della guerra lampo era ‘rapidità nell’attaccare, ra-
pidità nel comunicare’.
Con ogni possibilità, non poter decifrare ‘Enigma’ significava
per Varsavia non poter reggere all’offensiva lampo dei tedes-
chi, la quale, come tutto faceva pensare, era ormai questione
di mesi.
Dopo aver invaso i Sudeti, il 27 aprile del 39 aveva annunciato
di recedere dal trattato di non aggressione con la Polonia, e au-
mentato la violenza delle sue invettive anti-polacchi.
Su un punto le idee di Lager erano chiare: se il paese fosse sta-
to invaso, i successi crittoanalitici del suo ufficio, dei quali per
il momento aveva tenuto all’oscuro gli Alleati, non dovevano
andare perduti.
A quanto pareva, le scoperte di Rejewski non sarebbero state
di aiuto alla Polonia; ma l’Inghilterra e la Francia, con le loro
superiori risorse, sarebbero forse riuscite a ricavare dalle sue
‘bombe’ uno strumento crittografico capace di mutare il corso
della guerra.
Il 30 giugno, il maggiore Langer telegrafò ai colleghi francesi
e britannici, invitandoli a Varsavia per discutere alcune ques-
tioni urgenti su ‘Enigma’. Il 24 luglio gli invitati raggiunsero
il quartier generale del Biuro, non sapendo bene cosa aspet-
tarsi. Langer li condusse in una stanza in cui si trovava un
oggetto celato da un panno nero, che fu sollevato con gesto
teatrale, rivelando una delle bombe di Rejewski….
(S. Singh, Codici & Segreti)